Massimo Carta e Maria Rita Gisotti.

Il libro nasce da un’intenzione progettuale e dalla volontà di dialogare con la sponda sud del Mediterraneo su alcune grandi sfide attuali in campo urbanistico e territoriale. A tal fine si individuano sei progetti, matrici fondative della tradizione disciplinare italiana, da cui estrarre orientamenti progettuali. Emergono alcune strategie: il ruolo strutturante dello spazio aperto non artificializzato; la funzione ordinatrice dello spazio collettivo; la centralità dell’azione pubblica nel governo delle trasformazioni; l’importanza di un approccio multidisciplinare e integrato; un concetto di patrimonio inteso come deposito vivente di idee per il progetto. Infine, l’evocazione, in filigrana, di un limite tra cose antropiche e naturali che dia misura e dimensione al nostro mondo.